Fides News - Italianhttps://www.fides.org./Le notizie dell'Agenzia FidesitI contenuti del sito sono pubblicati con Licenza Creative Commons.AFRICA/NIGERIA - Nominato il Vescovo di Ahiarahttps://www.fides.org./it/news/74957-AFRICA_NIGERIA_Nominato_il_Vescovo_di_Ahiarahttps://www.fides.org./it/news/74957-AFRICA_NIGERIA_Nominato_il_Vescovo_di_AhiaraCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Ahiara S.E. Mons. Simeon Okezuo Nwobi, C.M.F., finora Vescovo titolare di Rusgunie e Ausiliare dell’Amministratore Apostolico sede vacante di Ahiara.<br />S.E. Mons. Simeon Okezuo Nwobi, C.M.F., è nato il 25 marzo 1960 a Eziama Oparanadim Ekwereazu, nella Diocesi di Ahiara. Dopo essere entrato nella Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria , ha intrapreso gli studi di Filosofia presso il Claretian Institute of Philosophy Maryland, Nedeke, e, successivamente, di Teologia presso il Bigard Memorial Seminary a Enugu. Ha emesso la Professione perpetua l’11 settembre 1988 ed è stato ordinato presbitero il 21 luglio 1990 per la sua Congregazione.<br />Ha conseguito il Post Graduate Diploma in Public Administration presso la Enugu State University of Science and Technology a Enugu, la Licenza in Missiologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e un Master in Pubblica Amministrazione presso la National Open University of Nigeria.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Parroco presso la St. Anthony a Igbo-Ora ; Economo al Claretian Theology di Enugu ; Direttore del Dipartimento di Spiritualità al Claretian Institute of Philosophy Maryland, Nedeke ; Professore al Bigard Memorial Seminary di Enugu ; Prefetto dell’Apostolato presso la Curia Provinciale clarettiana di New Owerri ; Parroco presso la St. Paul a Nekede ; Provinciale della Provincia dell’Est della Nigeria dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria .<br />È stato nominato Vescovo titolare di Rusgunie e Vescovo Ausiliare dell’Amministratore Apostolico sede vacante di Ahiara il 14 ottobre 2023, ricevendo la consacrazione episcopale il 19 dicembre successivo.<br /> Fri, 03 May 2024 12:22:31 +0200AMERICA/DOMINICA - Nomina del Vescovo di Roseauhttps://www.fides.org./it/news/74956-AMERICA_DOMINICA_Nomina_del_Vescovo_di_Roseauhttps://www.fides.org./it/news/74956-AMERICA_DOMINICA_Nomina_del_Vescovo_di_RoseauCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato in data 2 maggio Vescovo di Roseau il Rev.do Sac. Kendrick John Forbes, del clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Nassau , finora Vicario Generale, Vicario Giudiziale e Parroco di St. Paul in Nassau.<br />S.E. Mons. Kendrick John Forbes è nato il 20 agosto 1975, a Nassau ed è stato ordinato sacerdote l’11 giugno 2002. Si è formato presso il St. Meinrad College Seminary and School of Theology , ottenendo un Master of Divinity ed un Master in Teologia. Ha conseguito la Licenza in Diritto Canonico presso la Catholic University of America.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Assistente del Parroco della Cattedrale ; Parroco della Holy Family, Nassau ; dal 2004, Vicario Giudiziale; dal 2006, Parroco di St. Paul the Apostle, Nassau; dal 2012; Chairman of Archdiocesan Review Board; dal 2017, Vicario Generale di Nassau.<br /> Fri, 03 May 2024 12:16:28 +0200ASIA/SINGAPORE - La comunità cattolica attende Papa Francesco con fede e speranzahttps://www.fides.org./it/news/74955-ASIA_SINGAPORE_La_comunita_cattolica_attende_Papa_Francesco_con_fede_e_speranzahttps://www.fides.org./it/news/74955-ASIA_SINGAPORE_La_comunita_cattolica_attende_Papa_Francesco_con_fede_e_speranzaSingapore - La presenza di Papa Francesco a Singapore - prevista dall'11 al 13 settembre, secondo il programma del prossimo viaggio apostolico annunciato - sarà soprattutto un'esperienza di fede. Sarà un momento vissuto "con la speranza di confermare e rinvigorire la fede nei cattolici di Singapore", ha spiegato il Cardinale William Goh, Arcivescovo di Singapore. In un messaggio inviato alla comunità, il Cardinale ha esortato i fedeli a riunirsi e pregare in modo incessante per la visita del Papa. “Preghiamo, come comunità, per la salute e sicurezza del Santo Padre; chiediamo al Signore di concederci una visita veramente significativa e piena di grazia”, ha scritto, auspicando che la presenza del Papa in Asia induca "un rinnovamento e un rafforzamento della fede, una conversione del cuore e uno spirito missionario nelle comunità cattoliche di Singapore".<br />Ha ricordato il Cardinale: “Sono passati 38 anni da quando abbiamo avuto una visita del Vicario di Cristo a Singapore, quando Papa San Giovanni Paolo II ci onorò con una visita il 20 novembre 1986. Spero che questa visita del Santo Padre, Papa Francesco, porti rinnovato fervore a tutti i cattolici di Singapore, unendoli nella fede e nella missione, soprattutto in questi tempi così difficili”.<br />Per preparare spiritualmente i fedeli "all'incontro con Gesù attraverso la visita pastorale di Papa Francesco”, l'Arcidiocesi di Singapore ha recentemente lanciato il sito web www.popefrancis2024.sg dedicato al viaggio apostolico. La piattaforma offre preghiere, aggiornamenti sul programma, approfondimenti. Il momento clou della visita di Papa Francesco dovrebbe essere una celebrazione eucaristica probabilmente il 12 settembre 2024.<br />Il sito web introduce anche il tema scelto dall'Arcidiocesi: "Unità, Speranza e Croce", illustrato in un logo che riunisce quegli elementi chiave della fede, con colori di giallo e rosso, colore della bandiera di Singapore. "Preghiamo perchè la visita di Papa Francesco a Singapore unisca i nostri cuori e riaccenda la nostra fede in Gesù Cristo, Buona Notizia per il mondo", si afferma.<br />La visita cade a dieci anni dall'adozione del piano pastorale che la Chiesa cattolica a Singapore elaborò nel 2014: allora, in un’assemblea di circa 750 rappresentanti delle parrocchie e delle realtà ecclesiali, l'Arcivescovo Goh sottolineava che la Chiesa avrebbe dovuto affrontare sfide come il declino della pratica religiosa, la indifferenza verso il sacro, la potenza delle nuove tecnologie e la secolarizzazione della società. <br />Oggi, ha notato "la metà dei cattolici frequenta abitualmente la chiesa" per la messa domenicale, mentre si vedono ancora chiese piene grazie ai migranti. La popolazione cattolica di Singapore, attualmente circa 395.000 fedeli, comprende persone provenienti da diversi contesti etnici e culturali. A Singapore le celebrazioni liturgiche si svolgono principalmente in inglese, ma vi sono anche liturgie in mandarino, tamil e altre lingue del Sudest asiatico. In tutte le chiese di Singapore continua a risuonare, nelle celebrazioni eucaristiche, l'intenzione speciale di preghiera che accompagnerà il cammino fino a settembre: "Per il nostro Santo Padre, Papa Francesco, e per la Chiesa universale, affinché la visita apostolica in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore possa ispirarci a portare la gioia del Vangelo a tutti i popoli, a rinnovare e rafforzare la nostra fede, possa convertire i cuori, favorire l’unità e portare speranza all’umanità". <br /> Fri, 03 May 2024 11:30:36 +0200AFRICA/NIGER - Pagare, convertirsi o partire: il dilemma delle comunità cristianehttps://www.fides.org./it/news/74954-AFRICA_NIGER_Pagare_convertirsi_o_partire_il_dilemma_delle_comunita_cristianehttps://www.fides.org./it/news/74954-AFRICA_NIGER_Pagare_convertirsi_o_partire_il_dilemma_delle_comunita_cristianedi Mauro Armanino<br /><br />Niamey - Accade a un centinaio di kilometri dalla capitale Niamey. Arrivano con alcune moto, armati e propongono di scegliere quanto conviene delle citate operazioni. Pagare una tassa di 50 000 CFA per persona di sesso maschile a partire da 15 anni oppure convertirsi all’Islam. Se entrambe le cose sono rifiutate allora non resta che abbandonare il villaggio e tutto quanto si possiede nelle loro mani. Loro sono ciò che la gente del posto chiama i ‘banditi’ e che gli studiosi definiscono come Gruppi Armati Terroristi della nebulosa ‘jihadista’ che opera soprattutto nella zona delle ‘Tre Frontiere’.<br /><br />Si tratta del Mali, il Burkina Faso e, appunto, il Niger. Questi tre Paesi sono attualmente governati da regimi militari e hanno scelto di coalizzarsi in una nuova entità chiamata ‘Alleanza degli Stati del Sahel’, AES. Dal rapimento di padre Pierluigi Maccalli, avvenuto nel 2018 , la vita dei contadini che popolano la zona che confina col Burkina Faso, non ha cessato di deteriorarsi. Minacce, rapimenti, uccisioni mirate, scuole desolatamente chiuse, intimidazioni e un clima di paura caratterizzano il quotidiano dei residenti. La presenza dei militari nigerini non arriva a dissuadere queste pratiche ormai assodate nella zona. Le denunce e le richieste di aiuto sembrano cadere nel vuoto o quantomeno nella retorica del ‘sovranismo ambiente’ e nel tanto decantato allontanamento delle presenze militari straniere dal suolo nigerino . Tutto ciò non arriva a dissuadere i ‘banditi’ o gruppi armati che, nel frattempo occupano il terreno e, grazie alla politica della terra bruciata, arruolano giovani condotti all’indigenza con la promessa di facili guadagni e una nuova identità sociale.<br /><br />Fin dal marzo scorso nel villaggio di Tiboandi per passare, non più tardi di due settimane dalla data odierna, ai villaggi di Kiloubiga, Torsé e Koutougou, la musica e le richieste sono le stesse. A volte i cristiani accettano di pagare e non raramente si vedono costretti a partire verso luoghi più protetti come Makalondi e Torodi. I ‘banditi ‘ hanno dato una settimana di tempo per dare loro una risposta. Appare chiaro che rifiutando la ‘conversione’ rimane l’opzione dell’esodo perché pagare la somma richiesta quest’anno significa vederla raddoppiata per l’anno prossimo. Il sindaco del capoluogo è stato informato e le autorità sono al corrente del dramma che si svolge non lontano dalla capitale.<br /><br />Impotenza, incapacità, difficoltà ad assumere la responsabilità della sicurezza della gente e occasionali rastrellamenti non hanno dato i frutti sperati.<br /><br />Non sono solo i cristiani ad essere colpiti dai racket dei gruppi armati ma ogni abitante della zona delle Tre Frontiere. Tutti costoro hanno nondimeno una caratteristica che li accomuna. Sono poveri contadini che si aggiungono alla lunga lista degli ‘invisibili’ che hanno poca importanza economica e geopolitica. Quest’ultimo fattore contribuisce forse a spiegare meglio le ragioni del perpetuarsi della violenza sui civili in questa porzione del Sahel.<br /><br /><br /><br /> Fri, 03 May 2024 11:27:15 +0200AFRICA/SUDAFRICA - L’11 maggio i funerali dello Stimmatino ucciso; nuovi particolari sul delittohttps://www.fides.org./it/news/74953-AFRICA_SUDAFRICA_L_11_maggio_i_funerali_dello_Stimmatino_ucciso_nuovi_particolari_sul_delittohttps://www.fides.org./it/news/74953-AFRICA_SUDAFRICA_L_11_maggio_i_funerali_dello_Stimmatino_ucciso_nuovi_particolari_sul_delittoJohannesburg – “I funerali di Padre Paul Tatu Mothobi si celebreranno l’11 maggio nella nostra missione di Pretoria” dice all’Agenzia Fides p. Gianni Piccolboni, riferendosi al missionario stimmatino , originario del Lesotho ucciso in Sudafrica il 27 aprile .<br />P. Piccolboni è in grado di fornire qualche altra informazione sulle circostanze dell’omicidio del suo confratello. “P. Paul si era recato a trovare la sorella di un sacerdote diocesano di Pretoria, su richiesta di questi. La signora infatti non stava bene e il prete, amico di p. Paul, gli aveva chiesto se poteva andare a trovarla per sincerarsi della sue condizioni di salute”. “Una volta arrivato nell’abitazione della donna, che p. Paul conosceva perché entrambi avevano lavorato per la Conferenza dei Vescovi cattolici dell'Africa meridionale , non sappiamo cosa sia accaduto” riferisce p. Piccolboni. “Quello che è certo è che dopo aver ucciso la donna, gli assassini devono aver costretto p. Paul a salire sulla sua automobile e a percorrere diversi chilometri dal luogo del delitto per poi farlo accostare lungo il ciglio della destra e ucciderlo con un colpo di pistola alla nuca. Si presume che gli assassini erano almeno in due perché chi lo ha ucciso deve per forza essere salito su un altro veicolo guidato da un complice per allontanarsi dal luogo del secondo delitto”.<br />Secondo p. Piccolboni, che ha vissuto 30 anni in Sudafrica e che ha subito una rapina stradale in quel Paese, “è difficile pensare che il movente dell’omicidio di p. Paul sia stata una rapina. Al nostro confratello non è stato tolto nulla, compresa l’automobile dove è stato ritrovato il corpo”.<br />Il missionario aggiunge inoltre che “inizialmente i due omicidi non erano stati collegati, anche perché nessuno aveva denunciato la scomparsa di p. Paul. Nella nostra missione infatti oltre a lui c’erano altri due confratelli che in quel momento si trovavano all’estero. È stata la polizia a scoprire il suo corpo lungo la strada che va da Città del Capo attraverso Bloemfontein, Johannesburg, Pretoria e Polokwane fino a Beit Bridge, una città di confine con lo Zimbabwe”. “C’è un altro motivo perché i due delitti inizialmente non erano stati collegati tra loro; erano avvenuti in due giurisdizioni diverse. A indagare sull’uno e sull’altro erano due corpi di polizia diversi. Solo dopo qualche giorno si sono collegati i fatti, grazie anche alla testimonianza del fratello sacerdote della prima vittima” conclude. <br />Un delitto quindi ancora misterioso come quello di p. William Banda, della Società di San Patrizio per le missioni estere . Come p. Paul Tatu, anche p. Banda, era un appartenente ad una congregazione religiosa originario di un altro Paese . <br />Fri, 03 May 2024 11:11:56 +0200EUROPA/UCRAINA - “Safeguarding”: Chiese dell'Est Europa e tutela dei minorihttps://www.fides.org./it/news/74952-EUROPA_UCRAINA_Safeguarding_Chiese_dell_Est_Europa_e_tutela_dei_minorihttps://www.fides.org./it/news/74952-EUROPA_UCRAINA_Safeguarding_Chiese_dell_Est_Europa_e_tutela_dei_minoriLeopoli – “Abbiamo lavorato a questo corso per dimostrare che la sicurezza dei bambini è una responsabilità condivisa a livello transnazionale e che dobbiamo comprendere il contesto comune dell’Europa dell’Est”. Così ha parlato Marta Titaniec, presidente della Fondazione San Giuseppe della Conferenza Episcopale Polacca, durante gli eventi di presentazione del progetto internazionale “SAFEGUARDING. Child Safety in the Church Environment” presso l’Università Cattolica Ucraina di Leopoli . <br />Il progetto, realizzato dal Centro per la dignità del bambino dell’UCU e presentato nella seconda metà di aprile, ha come scopo la promozione della tutela dei minori negli ambienti ecclesiali. Nell’ambito del progetto è stata inaugurata la mostra “Riconoscere. Rispondere”, ospitata presso il Dzyga Art Center, e messo online un corso rivolto a religiosi e laici impegnati nell’educazione dei minori.<br />Il corso, gratuito e disponibile previa registrazione sul portale, è stato realizzato da un team di esperti, rappresentativo di diverse Chiese dell’Europa Orientale, i cui membri provengono da Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Ucraina. Tra loro figura Ulyana Krekhovets, artista e iconografa, responsabile della direzione artistica del Dipartimento di Sviluppo dell’UCU, autrice della componente visiva del progetto, in cui spiccato due colori, come lei stessa ha raccontato: il verde, il colore della vita, e l’arancione, il colore della sicurezza. <br />Il corso, che si compone di 6 video, della durata di 10 minuti ciascuno, e di materiali in formato PFD, presenta un’ampia panoramica degli aspetti che coinvolgono la tutela dei minori: dalle caratteristiche che fanno di un adulto un buon educatore, alle tipologie di violenza che possono verificarsi , al profilo-tipo dell’aggressore e alle misure da prendere in caso di riscontro di un caso di violenza.<br />Durante la presentazione del progetto, Khrystyna Shabat, responsabile del Centro per la dignità del bambino dell’UCU, ha affermato che lo scopo del progetto è proprio quello di iniziare a parlare della tutela dei minori “senza prediche”, ma “in un modo che faccia riflettere le persone sul problema e solleciti la loro attenzione”. E commentando la mostra sul tema ha aggiunto: “Volevamo che il progetto avesse un respiro universale e fosse comprensibile a tutti, quindi abbiamo scelto il linguaggio dell’arte, un linguaggio che non ha confini”. Di “effetto terapeutico” dell’arte ha parlato anche Ivanka Rudakevych, responsabile dei progetti e dei programmi del Centro per la dignità del bambino e co-autrice del corso: “Il valore del progetto − ha aggiunto − sta nella collaborazione tra esperti dell’Europa Orientale e nel fatto che abbiamo una voce comune e un contesto di partenza simile nell’affrontare il problema degli abusi sui minori”. Nel prossimo futuro, gli organizzatori prevedono di presentare il progetto in ciascuno dei Paesi che hanno partecipato alla sua realizzazione, e di implementarlo.<br />L’origine del Centro per la dignità del bambino presso l’UCU è da ricercarsi nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica Ucraina del 2019, durante il quale si affrontò il tema della tutela dei minori. Così, il Centro fu istituito nel gennaio 2021 e, da allora, ha come scopo la formazione degli adulti nell’apprendimento dei meccanismi di prevenzione degli abusi sui minori e la sensibilizzazione sul tema di organizzazioni e istituzioni . <br />Fri, 03 May 2024 10:30:29 +0200ASIA/CINA - A Xiamen solenne chiusura dell’Anno dedicato al Catechismo, guardando al Giubileohttps://www.fides.org./it/news/74951-ASIA_CINA_A_Xiamen_solenne_chiusura_dell_Anno_dedicato_al_Catechismo_guardando_al_Giubileohttps://www.fides.org./it/news/74951-ASIA_CINA_A_Xiamen_solenne_chiusura_dell_Anno_dedicato_al_Catechismo_guardando_al_GiubileoXiamen –Oltre duemila tra sacerdoti, religiosi e laici cattolici hanno preso parte alla solenne celebrazione conclusiva dell’Anno del Catechismo indetto nella diocesi di Xiamen. Mercoledì primo maggio, festa del Lavoro, giorno in cui la Chiesa celebra San Giuseppe artigiano, Patrono dei lavoratori, il Vescovo Giuseppe Cai Bingrui ha invitato tutti i partecipanti alla celebrazione a “perseverare nello spirito dell'Anno del catechismo, promuovere la missione di annunciare il Vangelo e rispondere all’appello della Chiesa universale a intensificare le preghiere e prepararsi a camminare insieme verso il Giubileo dell’anno del 2025”. <br />Prima della messa, intorno all’altare allestito apposta nella piazza antistante la chiesa, tanti cattolici hanno partecipato a una sorta di quiz a domande e risposte sul catechismo, vissuto come una “verifica” finale di un anno di formazione catechistica. <br />A Xiamen, nella provincia cinese di Fujian, l’Anno speciale dedicato al Catechismo era stato inaugurato dal Vescovo Giuseppe Cai Bingrui il primo maggio 2023. Quel giorno, come riferito dall’Agenzia Fides tutti i partecipanti alla messa inaugurale celebrata in cattedrale avevano avuto in dono una edizione in cinese Catechismo della Chiesa cattolica, la grande e ricca esposizione ufficiale di tutta la catechesi e la dottrina cattolica, raccolta sotto la supervisione dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger e approvata da Giovanni Paolo II nel corso degli anni Novanta. Durante l’anno tutte le parrocchie, i sacerdoti, le suore e i laici hanno partecipato intensamente alle attività del programma predisposto dalla Commissione diocesana per la pastorale e l’evangelizzazione. <br />Fri, 03 May 2024 17:58:52 +0200OCEANIA/KIRIBATI E NAURU - Nomina del Vescovo di Tarawa and Nauruhttps://www.fides.org./it/news/74949-OCEANIA_KIRIBATI_E_NAURU_Nomina_del_Vescovo_di_Tarawa_and_Nauruhttps://www.fides.org./it/news/74949-OCEANIA_KIRIBATI_E_NAURU_Nomina_del_Vescovo_di_Tarawa_and_NauruCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Tarawa and Nauru il Rev. P. Simon Mani, M.S.C., finora Rettore del Pacific Regional Seminary di Suva.<br />S.E. Mons. Simone Mani, M.S.C., è nato il 27 marzo 1969 a Labasa, nell’isola di Vanua Levu, Fiji. Ha studiato Filosofia e Teologia al Pacific Regional Seminary, per la Congregazione religiosa Missionary of the Sacred Heart.<br />Ha emesso la professione dei voti religiosi nel 1991 ed è stato ordinato sacerdote il 30 novembre 1996.<br />Ha svolto i seguenti incarichi: Vice Parroco di St. Agnes, Suva ; Insegnante all’Istituto professionale M.S.C. per ragazzi svantaggiati - Chevalier Training Center ; Parroco di St. Agnes ; Economo provinciale M.S.C. per il Pacifico ; Superiore Provinciale M.S.C. ; Direttore del Chevalier Training Center ; dal 2018; Rettore del Pacific Regional Seminary di Suva.<br /> Thu, 02 May 2024 12:13:31 +0200AFRICA/MADAGASCAR - Nomina del Vescovo di Maintiranohttps://www.fides.org./it/news/74948-AFRICA_MADAGASCAR_Nomina_del_Vescovo_di_Maintiranohttps://www.fides.org./it/news/74948-AFRICA_MADAGASCAR_Nomina_del_Vescovo_di_MaintiranoCittà del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Maintirano il Rev. P. Clément Herizo Rakotoasimbola, M.S., finora Parroco del Distretto di Antsalova e Vicario Delegato dell’Amministratore Apostolico di Maintirano.<br />S.E. Mons. Clément Herizo Rakotoasimbola, M.S., è nato il 27 novembre 1974 ad Ambohipihaonana – Ambohimanga . Dopo aver studiato Filosofia presso il Seminario St. Paul a Tsaramasoandro, ha studiato Teologia nel Seminario Maggiore di Faliarivo.<br />Ha emesso la Prima Professione tra i Missionari di Nostra Signora de la Salette nel 2010 e, successivamente, ha conseguito il Master in Teologia Biblica presso l’Unversité Catholique de Madagascar ad Ambatoroka.<br />Dopo aver svolto due anni di esperienza pastorale ad Ankavandra e a Mandoto e aver fatto il Giuniorato presso Centro Spirituale ad Antsahasoa, ha emesso i Voti Perpetui nel 2015. È stato ordinato sacerdote il 30 luglio 2016.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale ad Ankazomiriotra e Responsabile del Liceo Saint Michel ad Ankazomiriotra ; dal 2019, Parroco di Antsalova; Vicario Generale di Maintirano ; dal 2023, Vicario Delegato dell’Amministratore Apostolico.<br /> Thu, 02 May 2024 12:10:27 +0200AFRICA/ETIOPIA - L’Arcivescovo Metropolita di Addis Abeba: “la pace è l’unica via d’uscita dai problemi per il popolo etiope”https://www.fides.org./it/news/74947-AFRICA_ETIOPIA_L_Arcivescovo_Metropolita_di_Addis_Abeba_la_pace_e_l_unica_via_d_uscita_dai_problemi_per_il_popolo_etiopehttps://www.fides.org./it/news/74947-AFRICA_ETIOPIA_L_Arcivescovo_Metropolita_di_Addis_Abeba_la_pace_e_l_unica_via_d_uscita_dai_problemi_per_il_popolo_etiopeAddis Abeba – "Ecco, il Re del mondo è risorto, accogliamolo, onoriamolo e lodiamolo come strumento di pace per il nostro Paese e il nostro popolo alla luce della sua Risurrezione". Sono le parole che il cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo metropolita di Addis Abeba, ha rivolto alla popolazione nel messaggio diffuso in occasione della Pasqua che in Etiopia si celebra domenica 5 maggio prossimo. Il paese segue infatti il calendario giuliano usato dai cristiani ortodossi.<br />Berhaneyesus, che è anche presidente della Conferenza episcopale cattolica dell’Etiopia, ha affermato che la pace è l’unica via d’uscita dai problemi per il popolo etiope da anni coinvolto in conflitti etnici .<br />Riprendendo le parole dell’Apostolo Matteo ‘Pace a voi’ il cardinale ha esortato tutti i fedeli a riconoscere la croce come fonte di pace. “La pace della croce comprende tutti i valori, la dignità della vita, l'amore, la generosità, la pace, la giustizia e la misericordia” dichiara. <br />A capo della Commissione etiope per la pace e la riconciliazione, dal 21 gennaio 2019 per oltre due anni, il cardinale Berhaneyesus ha invitato a pregare per la pace della nazione e ad invocare l'amore per la Risurrezione di Gesù. <br /><br /> <br />Thu, 02 May 2024 11:46:43 +0200AFRICA/KENYA - Partita la colletta della Chiesa cattolica per le vittime delle inondazionihttps://www.fides.org./it/news/74946-AFRICA_KENYA_Partita_la_colletta_della_Chiesa_cattolica_per_le_vittime_delle_inondazionihttps://www.fides.org./it/news/74946-AFRICA_KENYA_Partita_la_colletta_della_Chiesa_cattolica_per_le_vittime_delle_inondazioni<br />Nairobi – Sono 188 le vittime delle alluvioni che da marzo colpiscono diverse aree del Kenya, secondo il bilancio ufficiale presentato dal governo di Nairobi. Altre 125 persone sono rimaste ferite, 90 disperse, mentre gli sfollati sono oltre 165.000. Il bilancio si è aggravato il 29 aprile a seguito del collasso della diga di Old Kijabe nella località di Mai Mahiu, che ha portato alla morte di 45 persone. Le inondazioni finora hanno sommerso almeno 27.000 acri di terreno agricolo, uccidendo 4.800 capi di bestiame. La Croce Rossa del Kenya ha allestito 59 campi per ospitare gli sfollati. Il disastro ha colpito duramente anche il sistema scolastico, oltre 100 scuole sono state gravemente danneggiate o interamente distrutte.<br />Anthony Muheria, Arcivescovo di Nyeri e vice presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, ha espresso la vicinanza della Chiesa in Kenya alla persone colpite dalle inondazioni che subiscono “il dolore della perdita” delle persone care e dei beni che permettono loro di vivere.<br />"Purtroppo, delle vite sono andate perse e molte persone sono state colpite. Le loro case, le proprietà e i raccolti sono stati spazzati via; anche le mucche e le capre sono state spazzate via” ha affermato Mons. Muheria in un messaggio in Swahili rilasciato il 28 aprile. Mons. Muheria ha lanciato un appello alla solidarietà per venire in soccorso alle vittime di questa immane tragedia: “Per questo lanciamo un appello affinché ognuno dia tutto ciò che può per aiutare. Materassi, coperte, pentole, cibo, vestiti, tutto ciò che può aiutare i bambini o le famiglie colpite dalle inondazioni". “Un po' di soldi, un po' di farina, perfino dei vestiti. … Il buon Samaritano, che incontra l’afflitto sul ciglio della strada, siamo noi” afferma l’Arcivescovo di Nyeri. <br />L’appello lanciato da Mons. Muheria, è stato raccolto dalla Chiesa cattolica keniane. “Una colletta per le persone colpite dalla inondazioni verrà effettuata domenica prossima in tutte le chiese del Paese” afferma all’Agenzia Fides Mons. Charles Ndung’u, vicario generale dell’Arcidiocesi di Nyeri. Un aiuto tanto più necessario visto che “le piogge continuano e le popolazioni colpite della inondazioni vivono nella paura e nell’angoscia” aggiunge il vicario generale.<br />Papa Francesco all’udienza generale di ieri, 1° maggio, ha ricordato le sofferenze delle popolazioni keniane colpite delle inondazioni: “Desidero inoltre trasmettere al popolo del Kenya la mia vicinanza spirituale in questo momento in cui una grave alluvione ha tragicamente tolto la vita a molti nostri fratelli e sorelle, ferendone altri e causando una diffusa distruzione. Vi invito a pregare per tutti coloro che stanno subendo gli effetti di questo disastro naturale. Anche in mezzo alle avversità, ricordiamo la gioia di Cristo risorto. Invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!”. <br /><br />Thu, 02 May 2024 11:37:19 +0200ASIA/COREA DEL SUD - Le Statistiche della Chiesa cattolica in Corea: i fedeli all'11,3% della popolazionehttps://www.fides.org./it/news/74944-ASIA_COREA_DEL_SUD_Le_Statistiche_della_Chiesa_cattolica_in_Corea_i_fedeli_all_11_3_della_popolazionehttps://www.fides.org./it/news/74944-ASIA_COREA_DEL_SUD_Le_Statistiche_della_Chiesa_cattolica_in_Corea_i_fedeli_all_11_3_della_popolazioneSeoul - Il numero di cattolici battezzati nella Chiesa cattolica in Corea, secondo dati al 31 dicembre 2023, è di 5.970.675, ovvero 0,3% in più rispetto rispetto al 2022. Va notato che il tasso di crescita dei credenti ha registrato un rallentamento nel tempo della pandemia e ora la Chiesa registra una ripresa. Il rapporto tra cattolici e popolazione totale resta all’11,3%, per il terzo anno consecutivo. Sono dati diffusi dal rapporto titolato "Statistiche della Chiesa cattolica coreana 2023", pubblicato dalla Conferenza episcopale della Corea del Sud. Le Statistiche - pubblicate ogni anno dopo un'indagine tra le 16 diocesi, gli ordini religiosi e le organizzazioni ecclesiali in tutto il paese - danno il termometro e le tendenze della vita di fede nella penisola. <br />Secondo un'analisi globale, si osserva una ripresa della pratica di fede nella comunità cattolica in Corea, anche se la situazione ancora risente delle conseguenze a lungo termine lasciate dalla pandemia. Nel 2023 il numero dei nuovi battezzati nelle chiese coreane è stato di 51.307 unità, con un incremento del 24% rispetto all’anno precedente. I battesimi si dividono in tre tipologie: neonati , gli adulti e moribondi . <br />Il tasso di partecipazione alla messa domenicale è in lenta ripresa, rileva il rapporto. La presenza dei fedeli alla messa domenicale - un indicatore ritenuto significativo - è stata, secondo una media annua, del 13,5%, con un aumento dell' 1,7% rispetto al 2022. Nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, si attestava al 18,3% e dunque, nonostante la ripresa, non ancora si è tornati ai livelli pre-pandemia. <br />Tra i punti preoccupanti, si nota il calo nel numero di sacerdoti, seminaristi e religiosi: sono in totale di 5.721 gli esponenti del clero in Corea, inclusi 2 Cardinali, 40 Vescovi e 5.679 sacerdoti. Il numero dei nuovi sacerdoti, che hanno ricevuto il sacramento dell'Ordine nel 2023, è stato di 75, ovvero 21 unità in meno rispetto al 2022, e non ci sono stati nuovi sacerdoti nelle diocesi di Andong e Jeonju. Vi sono, poi, 175 ordini religiosi nella Chiesa coreana, con 11.473 persone, tra consacrati e consacrate. Il numero dei consacrati maschi è diminuito di 34 unità rispetto allo scorso anno, mentre quello delle suore è diminuito di 69 unità.<br />Gli indicatori confermano che il basso tasso di natalità e il fenomeno dell’invecchiamento - problemi presenti e ampiamente discussi nella società coreana - incidono anche sulla Chiesa. I credenti di età inferiore ai 19 anni sono il 6,7% mentre i fedeli di età superiore ai 65 anni sono 26,1% del totale. <br />Si nota poi il fenomeno del sovraffollamento nell'area metropolitana, che tocca anche la composizione delle comunità cattoliche: il numero dei credenti nelle diocesi dell'area metropolitana è pari al 55,9% del totale dei fedeli coreani.<br />Commentando i dati, l'Istituto cattolico coreano di ricerca pastorale ha affermato: "Nel complesso, è chiaro che le attività sacramentali della chiesa sono in una fase di ripresa, ma per i credenti, dopo lo shock causato dalla pandemia, tornare in chiesa è ancora difficile. Questo problema si risolverà col tempo, ma necessita di sforzi attivi da parte delle comunità locali".<br /> Thu, 02 May 2024 09:58:27 +0200AMERICA/PANAMA - I Vescovi di Panama invitano al voto responsabile. Dalle comunità cattoliche 4mila "osservatori elettorali"https://www.fides.org./it/news/74943-AMERICA_PANAMA_I_Vescovi_di_Panama_invitano_al_voto_responsabile_Dalle_comunita_cattoliche_4mila_osservatori_elettoralihttps://www.fides.org./it/news/74943-AMERICA_PANAMA_I_Vescovi_di_Panama_invitano_al_voto_responsabile_Dalle_comunita_cattoliche_4mila_osservatori_elettoraliCittà di Panama - In un contesto politico e sociale caratterizzato da sfide e opportunità, la Conferenza Episcopale di Panama ha lanciato un appello urgente ai cittadini affinché esercitino un voto consapevole e responsabile nelle prossime elezioni generali che si terranno il 5 maggio.<br />In un comunicato diffuso il 28 aprile, i vescovi sottolineano l'importanza di eleggere leader che si impegnino per la coerenza, la trasparenza, l'onestà e l'efficienza nell'esercizio delle loro funzioni, contribuendo così a rafforzare la tenuta democratica delle istituzioni del Paese<br />"Il voto responsabile è fondamentale per la ricostruzione sociale, la pace e la moralità a Panama", affermano i vescovi, sottolineando il loro impegno ad accompagnare i cittadini in questo processo. Inoltre, annunciano che quasi 4.000 osservatori elettorali della Chiesa cattolica saranno dispiegati per monitorare il processo elettorale del 5 maggio, con l'obiettivo di garantire la trasparenza e l'integrità del voto.<br />Nel loro appello alla partecipazione dei cittadini, i vescovi sottolineano l'importanza che questi esercitino il loro diritto di voto in modo pacifico e consapevole. "Non possiamo permettere che pochi definiscano il destino di molti", affermano, esortando a evitare la polarizzazione e a lavorare per l'unità e la fratellanza tra i panamensi. Inoltre, rivolgono un appello speciale ai cattolici affinché assumano "il loro sacro dovere di votare", ricordando che non si tratta solo di essere buoni cristiani, ma anche buoni cittadini.<br />Infine, la Chiesa cattolica ha indetto una Giornata di preghiera e digiuno per le elezioni a Panama, che si terrà il 2 maggio in tutte le parrocchie del Paese. "Invochiamo lo Spirito Santo perché ci renda capaci di iniziare il cammino dell'onestà e dell'etica, eleggendo i migliori per governarci e per guidarci a costruire il Panama che tutti meritiamo e sogniamo".<br /><br />Da parte sua, l'arcivescovo di Panama, José Domingo Ulloa Mendieta, aveva già lanciato un fervido appello domenica 31 marzo durante la solenne Eucaristia della Resurrezione nella Basilica Cattedrale di Santa María la Antigua. Nel suo messaggio, aveva esortato tutti i cittadini a "svolgere un ruolo attivo" nelle prossime elezioni generali del 5 maggio 2024, sottolineando l'importanza di rafforzare la democrazia e le istituzioni del Paese.<br />Per quanto riguarda i candidati, l'arcivescovo li aveva esortati a "essere pronti ad accettare la volontà del popolo" e a lavorare insieme per il bene di Panama, mettendo da parte le differenze politiche per un obiettivo comune.<br /> <br />Tue, 30 Apr 2024 13:31:53 +0200AFRICA/SUDAFRICA - Assassinato padre Paul Tatu, religioso stimmatino del Lesothohttps://www.fides.org./it/news/74942-AFRICA_SUDAFRICA_Assassinato_padre_Paul_Tatu_religioso_stimmatino_del_Lesothohttps://www.fides.org./it/news/74942-AFRICA_SUDAFRICA_Assassinato_padre_Paul_Tatu_religioso_stimmatino_del_LesothoPretoria - Padre Paul Tatu, religioso stimmatino , della Provincia Most Holy Redeemer, è stato assassinato a Pretoria lo scorso 27 aprile.<br />“Siamo stati informati in modo impreciso. Non sappiamo ancora bene la dinamica dei fatti. Padre Paul si è trovato ad assistere casualmente ad un femminicidio" racconta all’Agenzia Fides padre Gianni Piccolboni, 76 anni, missionario stimmatino, in Sudafrica per oltre 30 anni, tra i tanti ruoli ricoperti all’interno della Congregazione anche quello di Superiore Provinciale. "L'assassino" aggiunge padre Gianni "avrebbe obbligato il nostro confratello a salire in macchina, dove gli avrebbero sparato un colpo alla nuca per eliminare la sua testimonianza”.<br />Padre Paul, 45 anni, era originario del Lesotho, aveva svolto un servizio presso l'ufficio comunicazioni della Conferenza episcopale e stava ultimando anche corsi di giornalismo presso l'Università. “Preghiamo per lui e per i missionari stimmatini provati da un così grande dolore” conclude padre Piccolboni.<br /><br />La Conferenza dei Vescovi cattolici dell'Africa meridionale ha espresso il proprio cordoglio per la "tragica notizia della scomparsa" di padre Paul Tatu. Nella dichiarazione, firmata dal Vescovo Sithembele Sipuka, Presidente della Conferenza episcopale, si ricorda che il religioso stimmatino ucciso aveva "lavorato per diversi anni come responsabile dei media e delle comunicazioni della SACBC con dedizione"- I vescovi cattolici della SACBC sottolineano che l'assassinio di padre Tatu "non è un incidente isolato, ma piuttosto un esempio angosciante del deterioramento della sicurezza e della moralità in Sudafrica".<br /><br />La presenza stimmatina in Sud Africa risale al 9 novembre 1960 quando arrivarono i primi Stimmatini: padre Lino Inama, padre Dario Weger, padre Primo Carnovali e fra Giuseppe Modena. Dopo una esperienza di Vice-Provincia durata una ventina d’anni, fu eretta Provincia il 25 settembre 2014. Il suo nome “Most Holy Redeemer” viene dal titolo della chiesa di Mmakau dove nel 1960 i confratelli avevano iniziato il loro lavoro apostolico. Ora la Provincia ha comunità in varie nazioni dell’Africa australe: Sud Africa, Lesotho, Botswana, Malawi e Tanzania. Tue, 30 Apr 2024 12:45:34 +0200ASIA/EMIRATI ARABI - L'educazione interreligiosa, atto di speranza e "investimento sul futuro"https://www.fides.org./it/news/74941-ASIA_EMIRATI_ARABI_L_educazione_interreligiosa_atto_di_speranza_e_investimento_sul_futurohttps://www.fides.org./it/news/74941-ASIA_EMIRATI_ARABI_L_educazione_interreligiosa_atto_di_speranza_e_investimento_sul_futurodi Paolo Martinelli ofmCap*<br /><br />Pubblichiamo l'intervento del Vescovo Paolo Martinelli all'incontro "Convening of Champions. Ethics Education to Contribute to Global Citizenship and Build Inclusive and Peaceful Societies. L'incontro,,promosso da Unesco, Consiglio degli Anziani Musulmani, Comitato per la Fratellanza umana e altri organismi, si è tenuto ad Abu Dhabi dal 23 al 25 aprile. <br /><br /><br /> Abu Dhabi - Recentemente, il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, ha affermato che l'atto educativo è sempre un atto di speranza. Investire nell'educazione delle nuove generazioni significa investire nel futuro. Ogni genitore, infatti, desidera trasmettere ai propri figli non solo il cibo e l'alloggio, ma soprattutto il senso ultimo della vita, i valori etici e spirituali che possono guidare il loro futuro e renderli veri cittadini capaci di affrontare il futuro con coraggio e serenità.<br />In questa prospettiva, la dimensione religiosa è parte assolutamente costitutiva dell'esperienza educativa. La religione, infatti, penetra nel cuore dell'esperienza antropologica, poiché riguarda il rapporto di ogni persona con Dio, al fine di collaborare con tutti gli uomini di buona volontà per una società più umana e fraterna.<br />Parlare di educazione interreligiosa introduce un nuovo concetto che sta crescendo nella coscienza dei popoli e delle religioni. A questo proposito, è fondamentale fare riferimento al documento sulla fraternità umana firmato qui ad Abu Dhabi da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Sua Eminenza Dr. Ahmad Al-Tayyeb. Questo documento segna senza dubbio un nuovo capitolo nella storia delle relazioni interreligiose e rappresenta un prezioso strumento per l'educazione interreligiosa. <br />Nel più profondo rispetto della diversità, le religioni sono chiamate a un percorso condiviso in cui i credenti di fedi diverse imparano a conoscersi e a rispettarsi, promuovendo insieme valori etici e spirituali per il bene dell'umanità.<br />L'educazione interreligiosa implica, innanzitutto, il riconoscimento che ogni essere umano è un essere religioso, creato per essere in relazione con Dio e con gli altri nella ricerca del bene comune. Un'autentica esperienza educativa deve formare al sentimento religioso, cioè al riferimento costitutivo al Dio trascendente, onnipotente, misericordioso e creativo che vuole che tutti i fedeli si trattino come fratelli e sorelle.<br />Le scuole pubbliche che il Vicariato Apostolico gestisce negli Emirati Arabi Uniti vogliono diventare un umile contributo a questa educazione interreligiosa che forma le nuove generazioni alla collaborazione e alla solidarietà tra tutti.<br />Le religioni hanno il compito comune di ricordare all'umanità la necessità di curare la dimensione religiosa ed etica della vita. Senza Dio, l'essere umano diventa disumano. Come si legge nel documento di Abu Dhabi: "La forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune; a ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità e a risvegliare il senso della religiosità tra i giovani, per difendere le nuove generazioni dal dominio del pensiero materialistico, dal pericolo delle politiche dell’avidità del guadagno smodato e dell’indifferenza, basate sulla legge della forza e non sulla forza della legge".<br />In conclusione, se ogni autentica esperienza educativa è un atto di speranza e un cammino verso il futuro, l'educazione interreligiosa comunica una speranza ancora più grande per tutta l'umanità: la possibilità di creare una società più fraterna e umana, dove ci sia tolleranza, convivenza, solidarietà e amicizia sociale. Le nuove generazioni chiedono agli adulti di essere testimoni che un mondo di pace è possibile. Rinnoviamo il nostro impegno a sostenere la speranza delle nuove generazioni. Che Dio Onnipotente benedica i nostri sforzi per un'educazione più interreligiosa per un mondo più fraterno. <br /><br />* Vicario apostolico dell'Arabia meridionaleMon, 29 Apr 2024 13:18:33 +0200ASIA/FILIPPINE - Compie 40 anni il movimento islamo-cristiano "Silsilah": un cammino a servizio della pace e della fraternitàhttps://www.fides.org./it/news/74940-ASIA_FILIPPINE_Compie_40_anni_il_movimento_islamo_cristiano_Silsilah_un_cammino_a_servizio_della_pace_e_della_fraternitahttps://www.fides.org./it/news/74940-ASIA_FILIPPINE_Compie_40_anni_il_movimento_islamo_cristiano_Silsilah_un_cammino_a_servizio_della_pace_e_della_fraternita Zamboanga - Sono trascorsi 40 anni dall'inizio di un cammino che è stato a tratti accidentato e doloroso, ma anche punteggiato da gioie: il movimento per il dialogo islamo-cristiano "Silsilah" , nato nel 1984 nel Sud delle Filippine, compie 40 anni e può dire oggi di aver contribuito a diffondere lo spirito della riconciliazione nelle Filippine e in tutto il mondo.<br />"Nel corso di 40 anni, Silsilah ha incontrato migliaia di amici musulmani e cristiani soprattutto a Mindanao, ma anche in altre parti delle Filippine e in altre parti del mondo. E' un'esperienza che ha generato frutti e gradualmente è stata apprezzata per il suo valore universale", rimarca all'Agenzia Fides il missionario italiano padre Sebastiano D'Ambra, del Pontificio Istituto Missioni estere , co-fondatore di una realtà che, fin dall'inizio, ha voluto promuovere una condivisione di vita tra cristiani e musulmani. <br /><br />La condivisione si è realizzata nel "Villaggio dell'Armonia", luogo alle porte di Zamboanga City dove cristiani e musulmani vivono insieme, condividono momenti di preghiera, spiritualità e di formazione, condividono soprattutto una visione di vita, tesa al dialogo e alla pace. <br />"In 40 anni ricordiamo eventi gioiosi e dolorosi, soprattutto non possiamo dimenticare il martirio di padre Salvatore Carzedda, PIME ucciso a Zamboanga City, il 20 maggio 1992. Fu quella l’ora in cui Silsilah con grande determinazione disse: Padayon! , nonostante le minacce di alcuni gruppi radicali", ricorda padre D'Ambra, citando una delle pagine più dolorose, l'uccisione di un suo confratello. <br />Per festeggiare il 40° anniversario di un movimento accolto e indicato dalla Chiesa nelle Filippine come un "faro" per i rapporti islamo-cristiani , il 18 maggio 2024 si terrà all'Harmony Village a Zamboanga city un raduno commemorativo che raccoglierà membri del movimento, di studenti, ex allievi, amici e quanti ne condividono lo spirito, con la presenza di autorevoli esponenti cristiani e musulmani e di autorità civili. In quell'occasione si rifletterà sul passato e sul presente di Silsilah, sulla missione di dialogo e pace, mentre "non mancheremo di parlare del futuro: chiederemo ai partecipanti di sognare insieme con noi e rinnoveremo l'impegno per un mondo fatto di buone relazioni all'insegna della pace, della riconciliazione e della fraternità", spiega il missionario.<br /><br />La spiritualità proposta da "Silsilah" - che negli anni ha attratto credenti cristiani e musulmani e migliaia di persone che hanno frequentato i seminari di formazione proposti - è la "spiritualità della vita in dialogo" che, si insegna, conduce all'amore. Questa spiritualità predica e accompagna la persona in un percorso di dialogo profondo vissuto in quattro dimensioni: dialogo con Dio; dialogo con se stessi; dialogo con il prossimo; dialogo con la creazione. Da qui sgorgano le "opere di misericordia" che negli anni sono fiorite all'interno del movimento, unendo cristiani e musulmani.<br /> <br />Mon, 29 Apr 2024 11:36:53 +0200ASIA/CINA - Verso mese mariano: aperte le prenotazioni online per i pellegrinaggi a Nostra Signora di Sheshanhttps://www.fides.org./it/news/74939-ASIA_CINA_Verso_mese_mariano_aperte_le_prenotazioni_online_per_i_pellegrinaggi_a_Nostra_Signora_di_Sheshanhttps://www.fides.org./it/news/74939-ASIA_CINA_Verso_mese_mariano_aperte_le_prenotazioni_online_per_i_pellegrinaggi_a_Nostra_Signora_di_SheshanShanghai – In vista dell’inizio di maggio, mese in cui il popolo di Dio vive e esprime con particolare intensità la sua venerazione alla Vergine Maria, sono aperti i canali di prenotazione online per organizzare pellegrinaggi al Santuario mariano di Nostra Signora di Sheshan, nella diocesi di Shanghai. <br />A Sheshan, nel pomeriggio di martedì 30 aprile viene celebrata una messa solenne per l’apertura del mese mariano e dei pellegrinaggi. Il 24 maggio, festa di Maria Ausilio dei cristiani e Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, il Santuario ospiterà il pellegrinaggio della diocesi di Shanghai e il Vescovo Giuseppe Shen Bin presiederà la messa solenne nella Basilica. <br />Le prenotazioni sia individuali che comunitarie possono essere effettuate online su sito web della diocesi di Shanghai . Ogni gruppo di pellegrini sarà fornito di un un pass e entrerà con riconoscimento della Carta d’Identità. Le “Note sul pellegrinaggio a Sheshan”, la “Procedura di prenotazione” e il “Programma delle mese” sono stati pubblicati sul Sito web della diocesi. <br />Durante una riunione di coordinamento, rappresentanti della diocesi di Shanghai e delle autorità civili hanno messo a punto un programma dettagliato per accogliere i pellegrini provenienti da ogni parte della Cina continentale. L'Ufficio del pellegrinaggio di Sheshan raccomanda a tutti i pellegrini di prendersi cura dell'ambiente che circonda il Santuario e di riportare via con sé i rifiuti prodotti durante il pellegrinaggio.<br />Il Vescovo Giuseppe Shen Bin ha ringraziato le autorità civili e tutte le persone coinvolte nella gestione organizzativa dei pellegrinaggi mariani . Il Vescovo ha invitato tutti a contribuire a uno svolgimento ordinato dei pellegrinaggi e a un clima di raccoglimento consono alla celebrazione delle liturgie eucaristiche e all’amministrazione del sacramento della confessione, garantendo le condizioni per favorire “un'esperienza di pellegrinaggio bella e preziosa per tutti i pellegrini cattolici”. <br />Sat, 27 Apr 2024 11:43:53 +0200AFRICA/CONGO RD - Wazalendo, “i patrioti” taglieggiatori della popolazione che affermano di difenderehttps://www.fides.org./it/news/74935-AFRICA_CONGO_RD_Wazalendo_i_patrioti_taglieggiatori_della_popolazione_che_affermano_di_difenderehttps://www.fides.org./it/news/74935-AFRICA_CONGO_RD_Wazalendo_i_patrioti_taglieggiatori_della_popolazione_che_affermano_di_difendereKinshasa – Nel variegato insieme degli oltre 100 gruppi armati che operano nell’est della Repubblica Democratica del Congo , i Wazalendo hanno assunto una importanza particolare, per via della loro commistione tra movimento armato e gruppo settario/religioso.<br />Il termine Wazalendo significa “patrioti” in Swahili, ma è richiamato anche nella denominazione della setta messianica Agano La Uwezo Wa Neno/Wazalendo il cui leader Éphraïm Bisimwa, è stato condannato a morte lo scorso ottobre per i gravi incidenti a Goma del 30 agosto 2023 scoppiati durante le proteste contro la presenza dei Caschi Blu della MONUSCO che provocò la morte di oltre 50 persone<br />Il termine si presta quindi ad alcune ambiguità ma alla fine è un nome generico per indicare a uno qualsiasi dei numerosi gruppi di vigilantes armati sorti da quando il Presidente Félix Tshisekedi, nel novembre 2022, ha invitato tutti i civili nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo a prendere le armi e combattere contro quelle che ha definito "ambizioni espansionistiche" dell’M23.<br />Da allora, secondo Kinshasa, 40.000 nuove reclute si sono unite ai ranghi delle forze armate della Repubblica Democratica del Congo .<br />Ancora prima del richiamo da parte del Presidente Tshisekedi, l'alleanza tra militari e gruppi armati, che spesso si combattono da anni e i cui leader sono accusati di crimini di guerra, era stata stabilita in segreto a nel maggio 2022, durante un incontro a Pinga, un villaggio isolato situato tra il territorio di Walikalé e quello di Masisi. Ora è divenuta ufficiale e ha una base legale. La promessa di integrazione degli appartenenti a questi gruppi armati non si è concretizzata, ma ha permesso al Presidente Tshisekedi di ricevere l’appoggio di questi nelle elezioni presidenziali che hanno portato alla sua rielezione.<br />Miliziani, guidati da comandanti che non hanno avuto una formazione militare formale si rendono spesso protagonisti di violenze contro quelle stesse popolazioni che dicono di volere difendere. Inoltre si sono registrati scontri sanguinosi tra diverse fazioni dei Wazalendo.<br />Il Cardinale Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo metropolita di Kinshasa, in un’intervista all’Agenzia Fides ha messo in rilievo che “I gruppi armati alla fine diventano un pericolo per la popolazione, taglieggiando i cittadini, commettendo furti ed omicidi e mettendosi nel business dei commerci illegali dei minerali estratti dalle miniere artigianali dell’area”.. <br />Sat, 27 Apr 2024 13:41:21 +0200AFRICA/BURKINA FASO - Ucciso un catechista nell’est del Paesehttps://www.fides.org./it/news/74938-AFRICA_BURKINA_FASO_Ucciso_un_catechista_nell_est_del_Paesehttps://www.fides.org./it/news/74938-AFRICA_BURKINA_FASO_Ucciso_un_catechista_nell_est_del_PaeseOuagadougou – Si chiamava Edouard Zoetyenga Yougbare, il catechista rapito e ucciso nei dintorni di Saatenga, nella diocesi di Fada N'Gourma, nell’est del Burkina Faso.<br />Secondo quanto riferisce un sacerdote della diocesi ad Aci Africa, il 18 aprile il catechista si era recato alla ricerca del suo asino, quando la zona dove si trovava, a circa tre chilometri da Kamona, un quartiere periferico del centro di Saatenga, è stata attaccata da un gruppo armato, forse pastori Peuls. Diverse persone che si trovavano nell’area sono state catturate dalla banda armata, tra questi un altro catechista, “Jean Marie Yougbare, che è stato brevemente trattenuto ma poi rilasciato dopo che gli aggressori lo hanno riconosciuto come benefattore, ricordando che li aveva accolti in casa sua durante un temporale”.<br />I familiari di Edouard Zoetyenga Yougbare non vedendolo tornare e saputo dell’assalto sono andati a cercalo ma hanno trovato solo la sua bicicletta. Le ricerche del catechista sono riprese l’indomani, portando al ritrovamento del suo corpo, nelle prime ore del 19 aprile, a Pouargogê, a circa sette chilometri da Saatenga. L’uomo è stato trovato con la gola squarciata, le mani legate dietro la schiena e con segni di tortura. <br />Secondo il sacerdote come movente dell’omicidio potrebbe esserci stati dei contrasti tra il catechista e un gruppo di Peuls sulla proprietà di un terreno. <br />Nato nel 1964 a Kouriogê, il catechista Edouard era sposato con Eulalie Delma. Padre di otto figli, di cui sei maschi e due femmine, ma ha subito la perdita di tre dei suoi figli, due maschi e una femmina.<br />Il suo impegno per la Chiesa “è stato caratterizzato da una notevole dedizione” secondo quanto afferma la diocesi. <br />Fri, 26 Apr 2024 11:21:58 +0200ASIA/TERRA SANTA - Lara e tutti gli altri. Le giovani vite sacrificate nello scempio della Striscia di Gazahttps://www.fides.org./it/news/74937-ASIA_TERRA_SANTA_Lara_e_tutti_gli_altri_Le_giovani_vite_sacrificate_nello_scempio_della_Striscia_di_Gazahttps://www.fides.org./it/news/74937-ASIA_TERRA_SANTA_Lara_e_tutti_gli_altri_Le_giovani_vite_sacrificate_nello_scempio_della_Striscia_di_Gazadi padre Ibrahim Faltas ofm*<br />Gerusalemme - È doveroso ricordare con dolore e rispetto ogni vita umana persa a causa della violenza delle guerre. Sono perdite che si sarebbero potute evitare. Ma l'umanità cerca la possibilità di fare la guerra e non cerca la pace possibile.<br />Fra le tante vittime innocenti colpisce la morte evitabile di Lara al-Sayegh, una ragazza di 18 anni rifugiata insieme ad altri 650 cristiani nelle parrocchie di Gaza dal 7 ottobre. Dopo la perdita del padre, deceduto il 21 dicembre scorso per la mancanza di cure vitali, da sette mesi Lara continuava a condividere con la madre e gli altri il rifugio nella Chiesa e negli spazi della parrocchia. Insieme alla madre si era messa in cammino per raggiungere l'Egitto ed è morta a causa del caldo, di un colpo di sole. Così è stato detto. La madre è in coma per lo stesso motivo e per il dolore immenso. <br />Lara, come tanti innocenti, aveva già sofferto dolore e privazioni, ha cercato una vita dignitosa, ha subito l'inganno di chi senza scrupoli le assicurava la speranza della libertà ed è stata sepolta nel luogo dove ha incontrato la morte. Sono in costante contatto con il vice parroco della chiesa cattolica di Gaza, padre Youssef, e percepisco ogni giorno la sua sofferenza di pastore di una comunità così devastata dal dolore. <br />A Gaza da sette mesi si soffre la guerra che causa morte, distruzione, paura. Si muore per le bombe, sotto gli edifici crollati, per la fame, per la sete, per il freddo, per il caldo. <br />A Gaza manca tutto e soprattutto manca la possibilità di ricevere aiuto di ogni genere. Sento la disponibilità di chi vorrebbe dare sollievo ed è impedito. Tanti uomini e tante donne di buona volontà vorrebbero aiutare in ambito sanitario ma non vengono concessi permessi a bambini bisognosi di cure immediate e necessarie. <br />Mi è stata segnalata la possibilità di accogliere a Modena tre bambini affetti da una malattia rara, l'epidermolisi bollosa, la cosiddetta “sindrome dei bambini farfalla”. La malattia rende la loro pelle tanto fragile da infettarsi e riempirsi di piaghe al minimo sfregamento, e può essere alleviata solo con la continua applicazione di bende cremose. Le loro sofferenze stanno aumentando con l'arrivo del caldo e con la mancanza di cure specifiche. Questi bambini sono già a Rafah ma non è facile farli uscire da Gaza per raggiungere l'Italia. Sto incontrando molte difficoltà ma prego e confido nell'aiuto di Dio e di tanti uomini e donne artefici di pace.<br />L'umanità ha affrontato nei tempi passati e recenti pandemie, malattie, catastrofi ambientali, creando e scambiando solidarietà. <br />Le guerre, volute da pochi, invece distruggono e spargono violenza e odio con la complicità di una umanità muta, sorda e cieca ai bisogni essenziali e vitali del prossimo. <br />Papa Francesco chiede la pace giusta per l'umanità ferita. La chiede per tutti, senza distinzione. <br />Chiede di rifiutare la guerra per sempre, chiede di abolire ogni violenza di sopraffazione. Chiede negoziati veri, costruttivi, solidi e risolutori per una pace definitiva. Chiede la dignità per due popoli che hanno sofferto e soffrono. Chiede di dare valore e rispetto alla vita umana, difendendola e assicurando giustizia sociale, garantendo i diritti più essenziali, soprattutto ai deboli e agli indifesi.<br />La morte di Lara e quella di altre giovani vite addolora ed è difficile da comprendere. Non ci sono motivi o giustificazioni per tutte le morti violente ed evitabili. Chiediamo perdono a Dio Onnipotente, nella speranza che l'umanità dimentichi il male della guerra. <br />* Vicario della Custodia di Terra SantaFri, 26 Apr 2024 10:54:53 +0200